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Chi siamo

In questo periodo storico dove, anche in un contesto economico-aziendale, si concentra finalmente l'attenzione sulla difesa e la ristrutturazione della natura, Baggi sta portando il suo contributo basandosi sulle esperienze passate. La natura va difesa e rigenerata copiando le sua struttura, creando cioè un'economia circolare dove lo scarto di un sistema vivente diventa risorsa per l'altro e quindi un prodotto di un'attività lavorativa deve essere riciclato come bene per l'attività successiva.

Partecipiamo a tutti quei progetti che migliorano il processo circolare perchè la nostra strumentazione e le sue carattersitiche di qualità e affidabilità permettono l'ottimizzazione dei processi stessi. Operiamo sia nel campo delle energie innovative con rilevatori opportuni, sia in quelle tradizionali quali petrolio e derivati. Forniamo sistemi per la sicurezza nei due ambiti. Operiamo in tutti i campi dove è richiesta precisione e affidabilità. Andando controcorrente, siamo convinti che non sia la materia prima in sè che fa la differenza (non è forse il petrolio uno dei prodotti più naturali?) ma come la si utilizza.

L'utilizzo non corretto delle materie prime porta ad un inevitabile spreco che crea una dispersione di risorse che in natura non esiste.

Ad esempio non si sa esattamente quale possa essere la giusta quantità di anidride carbonica, il cibo per i vegetali. Il nostro pianeta è passato da 150 ppm di anidride carbonica a 400 ppm in pochi anni (130 ppm è il limite sotto il quale il vegetale fatica a sopravvivere) ma sappiamo che il periodo più proficuo e di espansione della natura è avvenuto nel cambriano, 600 milioni di anni fa quanto l'anidride carbonica era di 2000 ppm. Nelle serre si iniettano da 800 a 1200 ppm di CO2 per una maggiore efficienza (e se, tra petrolio ed elementi naturali in carbonato di calcio la terra avesse assorbito troppa anidride carbonica?). Una volta stimata la giusta quantità di anidride carbonica si potranno utilizzare risorse fossili per tararla, fagocitandone gli eccessi mediante sistemi viventi, i vegetali, o con macchine assorbitrici prodotte dall'uomo capaci di generare nuovi prodotti. I sistemi viventi sono naturalmente precisi perchè sono frutto di un accoppiamento strutturale reciproco che si è formato in milioni di anni. I sistemi tecnologici generati dall'uomo hanno invece bisogno di un continuo miglioramento. In altre parole i contesti produttivi, che da lineari devono diventare circolari (e moltissimi processi fanno già parte di contesti circolari senza saperlo), non potrebbero realizzarsi senza una precisa rilevazione dei parametri chimico-fisici.

Nel 1947 Eugenio Baggi è stato tra i primi in Italia a fornire sistemi di misura di temperatura elettronici in ambito produttivo, per ricostruire nel dopoguerra; ora i figli e i nipoti sono attivi nel contesto aziendale con tutti quei prodotti che migliorano il processo di produzione orientando e suggerendo soluzioni innovative per arrivare, ci si augura, in un futuro dove sarà arduo distinguere un processo naturale da un processo produttivo umano.

Questa visione di economia circolare assistita da prodotti, sensori ed attuatori, non può essere generata senza che vi siano all'interno di BAGGI collaboratori partecipi e collaborativi, senza che vi sia rispetto reciproco come principio primario. In quest'ottica il profitto, ugualmente importante, viene considerato non l'obiettivo principale, bensì una logica conseguenza di una organizzazione fondata su relazioni interne di, appunto, reciproco rispetto.